Tre sfide in tre parole che potremmo anche mettere in una unica frase “Essere felici lavorando” ma che per come le abbiamo ideate e pensate, portano con se ognuna un processo di crescita personale piuttosto specifica anche se si fondono tra loro.

L’essere umano che sei è fondamentale per offrire una eccellente performance.

L’essere felici è uno stato d’animo interiore da ricercare tutti i giorni – eudaimonia – per poter raggiungere gli  obiettivi che ci siamo prefissati nel futuro.

Essere felici lavorando “presente continuato” consapevoli del tanto tempo di vita che trascorriamo in attività professionali.

In questo periodo storico nel mondo del lavoro vediamo tanti cambiamenti post pandemia che hanno generato domande e dubbi nelle persone, vedi il Burn-Out e YOLO ne ho parlato nell’articolo  https://www.francobertoli.com/il-tempo-e-la-vita/  che sono alla ricerca di una soddisfazione personale nel proprio impiego che potremmo proprio chiamare provocatoriamente ma neanche tanto essere felici lavorando.

Felicità questa parola da prendere con le pinze in realtà è qualcosa che si fa e si crea per se stessi giorno dopo giorno ponendo grande attenzione a noi stessi ed al nostro cammino lavorativo.

Cito Paolo Borzacchiello, un autore che seguo e mi ispira come in queste frasi dal libro Basta dirlo:

La felicità non esiste. La felicità si fa. E come si fa la felicità? Un pezzo alla volta, parola dopo parola.
Il concetto di felicità, non come meta irraggiungibile, ma come qualcosa che si può creare, un pezzo alla volta.
A volte sono le nostre stesse parole a impedirci di essere felici o di far felice qualcuno.”

Per essere felici lavorando bisogna partire quindi ponendo attenzione a se stessi, a ciò che si fa e perché lo si sceglie di fare impegnandosi con consapevolezza prima di tutto alla propria crescita miglioramento interiore personale, un giorno alla volta, una parola alla volta.

Affronteremo questo grande tema vivendo un’esperienza dove accompagnerò gruppi di manager supportati e ISPIRATI dai boschi, dal labirinto e da grandi Uomini e personaggi del passato e del presente.

Domattina DEVO andare a lavorare o VOGLIO andare a lavorare? 

Una provocazione questa ma neanche tanto se cambiando una parola iniziamo un centimetro alla volta a cambiare il nostro stato d’animo rendendoci un po’ più felici sarebbe tanta roba.