Ho vissuto giorni intensi al Festival dello Sport di Trento cercando ispirazione.
Giornate piene di incontri, di storie, di energia.
Durante l’intervista con Sky Sport, con Piazza Duomo sullo sfondo, ho sentito forte un pensiero che mi accompagna da sempre: non si smette mai di crescere, di essere curiosi e di cercare ispirazione per migliorare.
Lo sport insegna a rialzarsi dopo una caduta e insegna anche a riconfermarsi dopo le vittorie quando pensi di essere “arrivato”.
È in quei momenti che serve la capacità di rimettersi in gioco, di ascoltare chi ha fatto esperienze diverse, di restare curiosi e fare scelte.
Perché la crescita non è una fase, è un processo, un percorso, un atteggiamento.
Le neuroscienze oggi ci confermano che il cervello funziona esattamente come il resto del corpo: se lo alleni, resta attivo e giovane.
Studi recenti, come quelli pubblicati nel 2025 su Frontiers in Neuroscience e Harvard Health, parlano di neuroplasticità attiva – la capacità del cervello di rinnovarsi attraverso l’apprendimento, il mettersi in gioco, le relazioni con il prossimo e il movimento.
In sintesi: use it or lose it. Se smetti di stimolare la mente, smette di espandersi.
Durante il Festival ho avuto modo di ascoltare protagonisti come Mario Balotelli, Luciano Spalletti, Roberto Mancini, Enzo Maresca, Zlatan Ibrahimović e altri grandi protagonisti dello sport di squadra.
Ognuno ha portato un punto di vista diverso, una storia di impegno e trasformazione e gestione degli esseri umani. Ed è proprio da questi confronti e dialoghi che arrivano gli stimoli più forti.
Ascoltare chi ha vissuto e sta vivendo sul campo percorsi diversi significa fare e aprirsi a una nuova modalità di allenamento mentale: cambiare prospettiva, rimettere in moto i pensieri, accendere nuove domande.
Per me, la leadership nasce da questo: dal continuare a imparare, anche quando si insegna. È un equilibrio tra dare e ricevere, tra esperienza e ascolto. La vera energia umana si trasmette così, meno con le parole, di più con la presenza, con la volontà di condividere e crescere insieme.
Allenare la mente non è solo leggere o studiare. È osservare, confrontarsi, cambiare abitudini, restare aperti. È un modo di vivere, di essere. E come per ogni allenamento, serve impegno, costanza e umiltà.
Serve la curiosità di chi sa che può sempre migliorare, anche dopo tanti anni di esperienza e vita vissuta.
Il Festival dello Sport 2025 mi ha ricordato che la mente, come il corpo e lo spirito, hanno bisogno di stimoli continui.
Se smetti di farlo, perdi elasticità; se la alleni, scopri possibilità nuove. La crescita personale è un allenamento quotidiano che vale la pena fare, ogni giorno.
📸 Foto: intervista con Sky Sport e momenti al Teatro Sociale di Trento.
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