Ci sono momenti in cui lo sport smette di essere competizione e diventa simbolo, memoria, responsabilità.
Essere scelto come tedoforo nel viaggio verso Milano Cortina 2026 è uno di quei momenti.
L’8 gennaio la Fiamma Olimpica arriverà a Parma.
Portarla non significa solo correre con una fiaccola in mano, ma custodire un significato che attraversa le persone, le città, le storie.
Un fuoco che non appartiene a chi lo porta, ma a tutti.
Qui sotto trovate l’articolo della Gazzetta di Parma che racconta questa tappa e ciò che rappresenta per me.
Verso Milano Cortina L’8 gennaio la Fiamma olimpica arriverà a Parma.
«Portatori di pace e di unione» L’emozione dei «nostri» tedofori
Gazzetta di Parma Sport
Scritto da Pietro Razzini
“C’è un momento, nel lungo viaggio della Fiamma Olimpica, in cui il bagliore smette di essere solo simbolo universale e diventa emozione intima, calore di casa. Per il nostro territorio accadrà 1’8 gennaio 2026, quando il fuoco partito da Olimpia arriverà a Parma, trasformando Piazza Garibaldi in un teatro di attese, sguardi e orgoglio. Sarà la tappa 32 del percorso che, dal 6 dicembre 2025 al 6 febbraio 2026, toccherà oltre 300 Comuni, 60 città e tutte le 110 province italiane: un viaggio di 12.000 km, un abbraccio che unisce il Paese prima del grande appuntamento di Milano Cortina 2026.
Quel giorno, la Fiamma partirà da Maranello alle 9 per poi raggiungere Parma attorno alle 19.30. A portarla nel cuore pulsante di casa nostra, tra entusiasmo popolare e memoria sportiva, ci saran-no, tra gli altri, Giulia Ghiretti, Vittorio Andrea Vaccaro, Alessandro Fattori e Franco Bertoli.
Franco Bertoli, bronzo a Los Angeles 1984 con la Nazionale di pallavolo (oltre ad aver partecipato a Mosca 1980), oggi volto di uno degli sport più amati dagli italiani. Porterà la fiaccola con la consapevolezza di chi conosce il peso dei grandi palcoscenici e la bellezza dei momenti simbolici:
«Essere tedoforo è un privilegio che mi richiama al senso più autentico dello sport: custodire e trasmettere un fuoco che non è mio ma appartiene a tutti. Ritengo che lo spirito olimpico sia la più alta espressione dell’anima umana: spinge ogni persona a dare il meglio di sé. Sarà un piacere portare la Fiaccola in una città alla quale sono profondamente legato. Ho lavorato per tre anni nel Parma Calcio. Ho vissuto sfide indimenticabili contro la Maxicono. Questa città significa ricordi, emozioni e un pezzo importante della mia storia».
Pietro Razzini
Ogni volta che lo sport riesce a ricordarci chi siamo, e non solo cosa facciamo, compie il suo gesto più alto.
La Fiamma Olimpica è questo: energia che si trasmette, non per brillare da soli, ma per accendere qualcosa negli altri.
Portarla a Parma sarà per me un atto di gratitudine verso lo sport che mi ha formato, verso le persone incontrate, verso una città che è parte della mia storia.
Perché il vero valore non è arrivare primi, ma essere presenti, consapevoli di ciò che rappresentiamo quando siamo chiamati a portare un simbolo così grande.