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L’Italia di pallavolo si è qualificata per le Olimpiadi di Rio del 2016 classificandosi seconda alla World Cup 2015 dietro agli USA vincitori di questo magnifico torneo Giapponese.
Cosa ci ha permesso un cambiamento in meglio tanto importante in così poco tempo?
Diversi fattori oggettivi e tecnici hanno favorito la metamorfosi del gruppo e questi sono: il passaggio di testimone dal primo al secondo allenatore, la scelta del regista (il giovanissimo Giannelli), passato dalla panchina al campo, Zaytsev che da schiacciatore torna a fare l’opposto e l’arrivo del Cubano naturalizzato. Ma la domanda che mi faccio è che cosa ha fatto sì che tutto lo staff tecnico e tutta la squadra abbia, da lì in poi, dato il meglio di sé?
Ritengo che il grande cambiamento sia avvenuto prima di tutto a livello di motivazione interiore, di tranquillità, di responsabilità di ogni individuo che fa parte della comitiva azzurra.
Ivan Zaytsev - miglior opposto World Cup Giappone 2015La nascita di questo nuovo atteggiamento ed energia della squadra si è attivato in seguito al gran caos scatenatosi durante la Final Six di World League in Brasile dove oltre al risultato scadente ci fu anche l’allontanamento punitivo dei quattro giocatori azzurri dalla finale stessa.
La mia opinione è che la sconfitta non solo sportiva ma anche di equilibri relazionali scateni energie che magari non si riconoscono subito, ma che riequilibrano, cambiano, modellano il sistema che non funzionava dandoci la possibilità di rinascere come la fenice dalle proprie ceneri.
Da quella “sconfitta” anche umana in Brasile è successo che nessuno più poteva “parlare“, né cercare alibi ma solo allenarsi e prepararsi al meglio con responsabilità e tanta voglia di dimostrare le proprie capacità dando il meglio di sé anche nel relazionarsi ed accettarsi all’interno del gruppo.
Questo flusso di eventi da luglio a ieri a Tokyo ha creato nella mente di staff tecnico ed atleti i presupposti ideali per un risultato che è puntualmente arrivato.
Resilienza è il processo che descrive quanto ho sopra interpretato come parte mentale determinante al raggiungimento del grande risultato della Nazionale Italiana di Pallavolo ed è così scientificamente definita:
“in psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti”.
Da Wikipedia.

fivb-world-cup-commentatore-skysport2Nella mia carriera sportiva, in quella lavorativa ed anche nella vita ho dovuto più volte far fronte a “sconfitte” di cui non volevo e non riuscivo a farmene una ragione. Oggi con un pizzico di saggezza in più, riesco ad affrontare i momenti negativi, che in quanto tali fanno parte del passato e non si cambiano, cercando di notare l’insegnamento e le opportunità di nuovi inizi che lì si celano.